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Intervento del Presidente dell’Associazione Dorso, Nicola Squitieri – 25°edizione

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Signor Presidente del Senato della Repubblica, Onorevoli Parlamentari, Autorità, Signore e Signori, a nome dell’Associazione “Guido Dorso” – che ho l’onore di presiedere – desidero rivolgere un cordiale saluto ed un sincero ringraziamento a tutti i convenuti. Un grato saluto agli autorevoli componenti della Commissione Giudicatrice: al professor Andrea Amatucci, presidente del Comitato scientifico; al professor Adriano De Maio, commissario straordinario del CNR; al professor Guido Trombetti, rettore dell’Università di Napoli “Federico II”, che anche per questa XXV edizione ha confermato l’ambito patrocinio dell’Ateneo, che venerdì scorso ha inaugurato il suo 780° anno di fondazione. Il rettore Trombetti, trattenuto ad una riunione del consiglio di amministrazione, è qui rappresentato dal professor Lorenzo Mangoni, già preside della Facoltà di Scienze, che saluto e ringrazio. Anche per questa 25esima edizione, i riconoscimenti sono stati conferiti a personalità che con altissimo valore professionale e umano, operano in vari settori, sia in Italia che all’estero, e a giovani laureati che hanno approfondito tematiche legate alle problematiche del nostro Mezzogiorno, confermando così gli obiettivi primari della nostra iniziativa: valorizzare e incoraggiare nelle nuove generazioni l’interesse, lo studio e l’attività di ricerca. Per la quarta volta la nostra iniziativa è accolta in questa prestigiosa sede e patrocinata dal Senato della Repubblica consolidando quel rapporto di proficua collaborazione con l’Associazione Dorso, grazie alla rinnovata e sensibile disponibilità manifestata dal presidente Marcello Pera, a cui va il nostro deferente e grato saluto. Il Premio Dorso ben si inserisce in quell’articolato programma di iniziative culturali promosse dal Senato che – come ha sottolineato lo stesso Presidente Pera – fanno oggi di questa istituzione un luogo di alta cultura, di elaborazione di idee e di riflessione, sempre più capace di aprirsi al mondo esterno.

Per la XXV edizione del Premio Dorso non poteva giungere più gradito ed ambito l’alto Patronato del Presidente della Repubblica. Il Presidente Ciampi – che lo scorso anno onorò con la Sua presenza questa manifestazione – ha fatto giungere un messaggio con il suo rinnovato e vivo apprezzamento per le finalità perseguite dall’Associazione Dorso; i più sinceri rallegramenti ed auguri ai premiati. Nel conferimento dei riconoscimenti la Commissione giudicatrice ha inteso, anche con la Campania , rendere omaggio quest’anno alla Regione Puglia, che si è posta all’attenzione dell’intero Paese per la generosa opera umanitaria e sociale, dimostrata nell’accoglienza di tante migliaia di immigrati. Alla terra di Puglia – ed alle sue più alte espressioni istituzionali, culturali e sociali – va quindi il nostro gratosaluto. Esse rappresentano, in un quadro di articolate autonomie, la testimonianza concreta di un Sud protagonista del suo sviluppo sempre più aperto all’Europa. Una Europa non soltanto delle banche, della moneta unica, ma anche e soprattutto dei popoli e della loro cultura. Solidarietà e cultura rappresentano oggi più che mai gli elementi imprescindibili per un reale processo di crescita economica e civile del nostro Mezzogiorno, obiettivi questi al centro dell’impegno ultratrentennale dell’Associazione Dorso. Dal canto nostro, continuiamo a batterci affinché possa essere affrontato, in sede nazionale ma anche a livello europeo, il punto nodale del mancato decollo dello sviluppo del Sud. In questa direzione vanno salutati con particolare interesse i 350 accordi di partenariato tra le Regioni meridionali e le comunità italiane all’estero, presentati lunedì scorso a Roma dal titolare della Farnesina. L’obiettivo è quello di creare un vero e proprio ponte economico e culturale tra il Sud e gli italiani che vivono fuori dalla madrepatria. D’ora in avanti, si tratterà anche di preparare dei veri e propri “studi di fattibilità” per opere infrastrutturali da realizzare nel Mezzogiorno. A tutt’oggi infatti appare drammatica la dotazione infrastrutturale delle province del Sud. Ma non solo. Siamo infatti convinti che bisogna farne ancora molta di strada a Sud perché le sue risorse territoriali possano essere adeguatamente valorizzate, così come le sue grandi vocazioni culturali, ambientali e turistiche. Per raggiungere questi obiettivi è necessario che ci sia il massimo impegno da parte di tutte le istituzioni, affinché si crei una vera e propria rete di sostegno alle iniziative tese ad avvicinare il Mezzogiorno d’Italia all’Europa, e si possa tornare a discutere di quei valori che diventarono per i Dorso, i Salvemini, i Compagna, i Fortunato, una vera e propria ragione di vita.

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