Questo famoso libro a cui si sono ispirate molte riflessioni e azioni sullo sviluppo del Mezzogiorno di Italia, si avvia a compiere cento anni di vita. Il libro pubblicato nel 1925 raccolse in forma sistematica e coerente una serie di articoli frutto di una proficua collaborazione editoriale di Guido Dorso sulla rivista “Rivoluzione liberale” di Piero Gobetti iniziata nel 1923 per la novità dell’analisi sociali e politiche. La rivista Politica Meridionalista. Civiltà di Europa, edita da oltre cinquanta anni dall’Associazione internazionale Guido Dorso, si avvia a celebrare il centenario dell’opera con una serie di interviste e articoli dedicati al suo autore in una visione diacronica dell’ieri, dell’oggi e del domani. La novità di questo libro risiede nell’analisi critica fra azione politica e struttura e formazione della classe dirigente o in forma degenerativa dominante. Un tema che permane attualmente nel nostro Paese e rende ancora attuale il pensiero del meridionalista Guido Dorso. Il termine “rivoluzione” usata dal Dorso indicava l’azione politica di quelle idee e forze, che si opponevano al conservatorismo e al compromesso, volta alla modificazione strutturale della società partendo dal rinnovamento della classe politica. L’opera, fortemente influenzata dal pensiero di Mazzini e di Cattaneo, vedeva nella formazione di una élite democratica e autonomista l’assunzione etica di un ruolo guida per completare il processo risorgimentale rimasto incompiuto e ricco di contraddizioni sociali ed economiche. Nel 2019 l’Associazione Guido Dorso ha pubblicato un volume dal titolo “100 uomini di ferro e più – Il risveglio del Mezzogiorno” ispirandosi non solo al libro “La Rivoluzione Meridionale” ma anche ai successivi scritti del Dorso. Nell’intervista contenuta nel libro “100 uomini di ferro e più” fu posto una domanda al filosofo e uomo di pensiero Aldo Masullo: “Che cosa avrebbe detto a Guido Dorso se l’avesse incontrato?”- la sua risposta lapidaria fu: “Gli direi caro amico mio, tu sei vissuto in una epoca che non era fatta per te, ma io se vivessi ancora mi troverei a vivere in un’epoca che ancor meno è fatta per me.” Questa riflessione rende ancora più attuale l’analisi del pensiero di Guido Dorso che va tradotto in azioni concrete per arricchire il capitale sociale e umano del Mezzogiorno d’Italia e dell’intero Paese. Per la speciale occasione che coincide con la 46° edizione del Premio, è stato predisposto un saggio dello storico dell’economia, il Prof. Amedeo Lepore, premio Dorso 2024 per l’economia.
Questo saggio costituisce solo l’inizio di una serie di attività culturali che si svolgeranno nel corso del 2025 per ricordare la figura, le opere e le azioni dell’illustre meridionalista irpino. Il libro “La Rivoluzione meridionale” nel tempo ha avuto diverse edizioni per case editrici diverse. Ricordiamo oltre l’edizione originale di Gobetti, quella dell’editore Einaudi, del Saggiatore, di Mephite e l’edizione di Storia e Letteratura (collana Edizioni Gobettiane). La memoria e il pensiero di Guido Dorso in questi anni non sono stati solo oggetto di libri e saggi, ma hanno anche ricevuto un valido contribuito di pensiero e azione da due istituzioni, intitolate all’illustre meridionalista, l’Associazione internazionale Guido Dorso di Napoli, che opera da da oltre cinquanta anni, e il Centro di Ricerche Guido Dorso di Avellino, che opera da oltre quarant’anni.