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Intervento di saluto del Presidente dell’Associazione Dorso, Nicola Squitieri – Premio Dorso 2022

La Cultura non isola

Anche la 43ma edizione del Premio Dorso si svolge in questa prestigiosa cornice del Senato della Repubblica che, dall’anno 2000, patrocina l’iniziativa unitamente al Consiglio Nazionale delle Ricerche e all’Università degli studi di Napoli Federico II. Alla Presidente Maria Elisabetta Alberti Casellati rinnoviamo la nostra sincera gratitudine per aver voluto confermare questo ultraventennale prezioso rapporto di collaborazione tra il Senato e l’Associazione Dorso, rinnovando così nel tempo la piena condivisione da parte di una delle massime istituzioni della Repubblica delle finalità del Premio, una condivisione manifestata negli anni anche dalla famiglia Dorso attraverso la prof.ssa Elisa Dorso che ringrazio per la sua adesione. Nell’ambito del Premio poi anche il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha confermato l’assegnazione di un suo personale riconoscimento testimoniando così, ancora una volta, la sua costante sensibile attenzione nei confronti di tutte quelle iniziative che onorano la cultura del nostro Mezzogiorno. Questo ambito riconoscimento viene oggi destinato alla Fondazione Ravello, presieduta dal dott. Dino Falconio. Un saluto e un rinnovato ringraziamento per il lavoro svolto, desidero poi rivolgere all’autorevole Commissione giudicatrice composta dall’on. Mara Carfagna, ministro per il Sud e la coesione territoriale; dal prof. Andrea Amatucci, presidente del Comitato scientifico dell’Associazione Dorso; dall’avv. Francesco Caia, presidente della Fondazione Banco di Napoli qui rappresentato dal dott. Diego Di Caterina, componente del consiglio di amministrazione della Fondazione; dalla prof.ssa Maria Chiara Carrozza, presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche; dal prof. Matteo Lorito, rettore dell’Università degli studi di Napoli Federico II. Alla Federico II, la prima università laica del mondo e tra le più antiche d’Europa, che celebrerà nel 2024 i suoi 800 anni dalla fondazione affrontando nuove importanti sfide nel settore della formazione e del sapere, formuliamo i nostri voti augurali nella confermata condivisione di quei valori culturali e civili che ci hanno visto per vari decenni collaborare alla realizzazione del Premio Dorso. Con la commissione giudicatrice desidero anche rivolgere un grato saluto al Comitato scientifico dell’Associazione qui autorevolmente rappresentato da Giancarlo Coraggio, presidente emerito della Corte Costituzionale e Filippo Patroni Griffi, giudice della Corte Costituzionale che saluto e ringrazio. Nella piena consapevolezza che la cultura è centrale per la ripresa del Paese, anche quest’anno, nonostante le limitazioni ancora imposte dalla pandemia, l’Associazione Dorso ha realizzato – con il coinvolgimento delle varie realtà territoriali del Sud –  una serie di iniziative di carattere economico e culturale, alcune delle quali promosse in sinergia con altre istituzioni meridionaliste nel convincimento che nel nostro Mezzogiorno occorre sempre più fare squadra, perché ciò che ci unisce è molto più di ciò che ci divide. Questa 43ma edizione del Premio Dorso ha avuto così un significativo prologo con l’assegnazione nel corso di un evento svoltosi il 3 settembre scorso a Lauria, di un nuovo riconoscimento  istituito quest’anno dall’Associazione  con la Sezione “Il risveglio della memoria” che intende segnalare quelle comunità locali meridionali che  propongono la riprogettazione della propria identità culturale recuperando un ricco patrimonio di memoria e identità da conservare e preservare  per trasmetterle alle nuove generazioni. Quest’anno il riconoscimento è stato assegnato al Comune di Lauria  – attraverso il suo sindaco sen. Gianni Pittella (Premio Dorso 2010) –  per aver ricordato la figura e l’opera di Nicola Miraglia, un eminente meridionalista risanatore nella prima metà del’900 del Banco di Napoli e fondatore dell’Istituto autonomo case popolari. L’attività editoriale dell’Associazione si è poi anche realizzata attraverso la pubblicazione di un ampio saggio dal titolo “Don Chisciotte non abita più qui” curato dal segretario generale, Francesco Saverio Coppola – nell’ambito della collana delle ricerche e studi edite dall’Associazione – su alcuni centri di pensiero e di ricerca meridionali e del loro ruolo svolto nei territori di riferimento. A novembre celebreremo poi, con un convegno di studi, un importante traguardo: i primi 50 anni della nostra rivista Politica Meridionalista, che ha portato avanti nel tempo un impegnativo progetto culturale e civile attraverso un confronto e un dibattito sempre aperto a tutte le istanze di progresso e di sviluppo del Sud nel più ampio contesto mediterraneo ed europeo. Per le numerose iniziative di carattere culturale, sociale e scientifico promosse e organizzate a livello territoriale in una logica di rete di Comuni, Istituzioni e Associazioni consentitemi di ringraziare, in particolare, il segretario generale Francesco Saverio Coppola, ringraziamento che desidero anche rivolgere a Michele Giannattasio presidente del comitato organizzatore. Negli ultimi anni la politica ha rimosso la questione meridionale con l’abbandono del Mezzogiorno a un destino di tragica irrilevanza, disoccupazione e predominio criminale, ma con la celebrazione del Premio Dorso abbiamo sempre inteso ribadire il nostro impegno nel valorizzare e promuovere le migliori risorse del territorio meridionale attraverso una rinnovata azione di carattere etico, culturale, politico e civile, ripartendo dalla cultura della meritocrazia cosi come Guido Dorso chiedeva per il Sud una classe dirigente d’acciaio. In questa direzione siamo oggi lieti di salutare i nuovi “Ambasciatori del Mezzogiorno” che degnamente rappresentano quei valori di legalità e cultura, elementi imprescindibili per il reale recupero del nostro Sud. L’importante testimonianza umana e professionale di Guido Carlino, Rachele Furfaro, Alfonso Siani, Filippo De Rossi, Luigi Carrino, Antonio Parlati, Anna Durante, Pier Francesco Zazo, Benedetta Paravia, va additata alle nuove generazioni attraverso il simbolico “passaggio di testimone” che annualmente il Premio Dorso propone nelle sue finalità. In questo spirito la sezione ordinaria del Premio viene quest’anno assegnata alla dott.ssa Irene Desirè Russo dell’Università della Calabria per la tesi magistrale “Incentivi per investimenti e sviluppo sostenibile delle imprese”.  Anche quest’anno poi in collaborazione con la Fondazione Banco di Napoli, una sezione del Premio Dorso è stata dedicata al terzo settore con l’obiettivo di segnalare e valorizzare tutte quelle iniziative realizzate da istituzioni o persone che operano nel Mezzogiorno con importanti risultati nel campo della solidarietà e dell’assistenza. E proprio i destinatari tutti di questa nuova edizione del Premio Dorso che ben rappresentano la reale testimonianza dei grandi primati del territorio meridionale, ci consentono di poter rivendicare, a pieno diritto, la centralità del Mezzogiorno nel processo di ripresa dell’intero Paese attraverso una oculata realizzazione dei progetti indicati nel PNRR. C’è quindi da augurarsi che le forze politiche elette nel nuovo Parlamento e il nuovo Governo sapranno dare piena rappresentanza alle ragioni del Mezzogiorno cogliendo, in particolare, le grandi opportunità presenti nelle università e nei centri di ricerca del Sud dove esistono le forze e le competenze per rendere il Mezzogiorno un polo mondiale e centro del Mediterraneo. L’auspicio è che si possa anche porre rimedio al flusso dei giovani che ogni anno lasciano il Mezzogiorno impoverendo il capitale sociale r l’avvento di una futura classe dirigente. I recenti drammatici eventi legati al conflitto russo-ucraina hanno ancora una volta confermato il ruolo strategico del Mezzogiorno nel Mediterraneo, un ruolo sempre più collegato alla nascita di un nuovo ordine internazionale in cui il Sud del nostro Paese dovrà diventare l’asse centrale di cambiamenti epocali, in cui ritornano attive le radici stesse della nostra grande cultura. In questa direzione, ricordando ancora una volta il messaggio sempre attuale di Guido Dorso, occorre ribadire che al Sud non occorrono tanto e soltanto finanziamenti e risorse ma gruppi dirigenti – nella società civile e politica – che abbiano coscienza del loro ruolo e possano rappresentare un riferimento pratico-operativo per i diversi attori sociali e territoriali. Consentitemi di concludere questo mio intervento con un ultimo auspicio: alla luce degli eventi che hanno caratterizzato questo 2022 dobbiamo tutti sinceramente augurarci – come ha dichiarato il Presidente della Repubblica – che la brutalità della violenza e della guerra non può e non deve lacerare quei legami preziosi tra i popoli europei che la cultura ha contribuito a costituire e consolidare. E ci piace qui ricordare il motto della nomina dell’isola di Procida a capitale italiana della cultura: la cultura non isola.

Da sinistra verso destra: (al podio) Il Presidente dell’Associazione Dorso, Nicola Squitieri, (al tavolo di presidenza) Matteo Lorito – Rettore Università Fedrico II, Giancarlo Coraggio – Presidente emerito della Corte Costituzionale, Filippo Patroni Griffi – Giudice della Corte Costituzionale, Diego Di Caterina – Consigliere Fondazione Banco Napoli.