Il PNRR varato dal Goveno italiano nel 2021, ha destinato al sud il 40% delle risorse totali pari a circa 192MLD a cui vanno aggiunti i fondi del Quadro Finanziario europeo 2021 2027 (circa 50 mld), Fsc (circa 50 MLD) e fondi React Eu (circa 8 mld). Una somma notevole se concentrata su investimenti strategici e moltiplicatori di sviluppo. Nel Seminario oirganizzato ad Agerola in Campania che vede la partecipazione dello Svimez, dell’Associazione internazionale Guido Dorso e di A.I.M (alleanza Istituti meridionalisti) vengono discusse le principali criticità e sviluppi riguardanti il Paese e in particolare il Mezzogiorno. L’evento è stato organizzato dall’Associazione Alter insieme al Comune di Agerola e vede la partecipazioni dei rappresntanti istituzioali di Enti pubblici e privati, ma anche di cittadini. Agerola rappresenta una ulteriore tappa di un percorso di confronto con le Comunità locali che lo Svimez insieme all’Associazione internazionale Guido Dorso e altre associazioni del territorio stanno portando avanti per diffondere a livello territoriale conoscenza, consapevolezza e responsabilità.
Nel corso del seminario vengono evidenziate diverse criticità di seguito sinteticamente descritte:
a)Vengono finanziati singoli progetti e non v’è una visione integrata dello Sviluppo, una progettazione che si distribuisce in mille rivoli dando poco ai molti. Dovevano essere potenziate le grandi infrastrutture materiali e immateriali soprattutto al Sud, invece si è preferito rifinanziare con il gioco delle tre carte alcuni progetti già finanziati, trascurando il completamento dei corridoi europei che avrebbero favorito la centralità del Mezzogiorno nel Mediterrano sia sull’asse Nord-Sud che sull’asse Est-Ovest;
b)Poco raccordo fra il PNRR e le Regioni, responsabili della spesa comunitaria. Il PNRR viene gestito dallo Stato centrale, mentre la programmazione comunitaria viene gestita dalle Regioni. Sarebbe stato auspicabile creare una sinergia fra investimenti regionali e investimenti PNRR, concentrando le azioni, invece procedono su due binari diversi con due regie diverse;
C)Sono stati utilizzati fondi per progetti che erano già stati finanziati come la Napoli- Bari;
d)Si è ricorso al sistema dei bandi anche per servizi pubblici come gli asili nidi, in cui il Sud è penalizzato sia per carenza di progettualità, che per cofinanziamrnto, essendo molti Enti comunali in dissesto, in predissesto formale o in predissesto di fatto. Le difficoltà degli Enti locali non riguardano solo carenza di fondi finanziari, ma anche la mancanza di personale tecnico, tenuto che anni del blocco del turnover hanno depauperato molte amministrazioni comunali;
e)Si è parlato di azionare la sussidiarietà verticale facendo intervenire Enti nazionali a supportare la progettazione, invece tutto è fermo.
f)Le ZES sono ancora al palo di partenza, inoltre nel PNRR ai porti meridionali è stata attribuità una funzione solo mediterranea escludendoli dalle grandi rotte destinate a Genova e Trieste. Inoltre sono stati nominati commissari delle ZES persone che non hanno una competenza specifica nelle relazioni internazioni, servivano dei manager, non degli amministrativisti, frutto spesso di scelte di equilibrio politico. Le Zes devono servire ad attrarre investimenti esteri sopratutto e non devono essere aree di vantaggio fiscale per imprese locali.
g)Lo scenario attuale con il peggioramento della situazione economica, con l’aumento dei prezzi delle materie prime, in particolare i metalli e anche con le difficoltà di approvigionamento, a cui si aggiunge il grave problema degli approvigionamenti energetici, rendono più difficoltosa le realizzazione delle opere che sono state stimate a prezzi diversi (2019-2020), non è prevista allo stato attuale una revisione prezzi per il PNRR. Queste difficoltà rendono meno efficienti i processi di realizzazione del PNNR, tenuto conto che il meccanismo procede con anticipazioni a stadi di avanzamento delle opere finanziate. C’è il rischio che i cantieri si possono bloccare.
h)In più la ripresa dell’inflazione e l’aumento dei tassi di interesse non favoriscono la crescità della spesa, peggiorano il bilancio dello stato per le nuove emissioni e aumentano la soglia di povertà.
Occorre una riflessione nuova sul PNRR e sui futuri investimenti, non si può pensare di continuare a procedere come niernte fosse avvenuto.