19th Ave New York, NY 95822, USA

A Napoli al Centro Congressi dell’Università “Federico II”

Premio Dorso - Mediterraneo all’Istituto Affari Internazionali e al The International Propeller Clubs

La città di Napoli ha ospitato per la seconda volta la cerimonia di premiazione della sezione del Premio Internazionale “Guido Dorso” dedicata all’area mediterranea. I 2500 anni di Napoli confermano il suo ruolo come uno degli hub strategici del Mediterraneo tra passato, presente e futuro. L’iniziativa, promossa dall’Associazione Dorso in collaborazione e con il patrocinio del Comune di Napoli e dell’Università “Federico II”, si è tenuta presso il Centro Congressi della Federico II in via Partenope, con l’intervento del sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi e del rettore della “Federico II”, Matteo Lorito e di altre rappresentanze istituzionali. Il prof. Salvatore Capasso, direttore del Dipartimento di Scienze umane e sociali   del CNR ha tenuto una relazione sulle prospettive mediterranee.  I lavori sono stati aperti da un intervento del direttore del Mattino, Roberto Napoletano. I riconoscimenti quest’anno sono stati assegnati rispettivamente all’Istituto Affari internazionali, presieduto dall’ambasciatore Michele Valensise, per gli studi sull’area mediterranea e al The international Propeller Clubs, presieduto da Umberto Masucci, per il ruolo primario svolto dagli operatori della logistica nei traffici mediterranei. “L’evento organizzato in sinergia anche con altre istituzioni culturali e scientifiche – come ha annunziato Nicola Squitieri, presidente dell’Associazione Dorso – farà da degno e prestigioso prologo alla 46a edizione della cerimonia di consegna dei riconoscimenti delle altre sezioni del Premio Dorso che si terrà il 9 ottobre, al Senato, con l’adesione del Presidente della Repubblica e il patrocinio del Senato, del CNR e dell’Università di Napoli “Federico II”. Il Premio – ha spiegato Squitieri – intende in particolare valorizzare l’impegno di quanti, persone e organizzazioni, si distinguono nel promuovere e sostenere le esigenze di sviluppo dell’area mediterranea, obiettivi questi ultimi che hanno riscosso la rinnovata sensibile condivisione da parte del sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi e del Rettore della “Federico II”, Matteo Lorito”.  “Per il Mediterraneo – ha osservato Francesco Saverio Coppola, segretario generale dell’Associazione Dorso – occorre da una parte promuovere una sempre migliore conoscenza e dall’altra puntare sempre più sull’impegno di uomini e donne e di istituzioni che nel quotidiano si battono per avere un Mediterraneo di pace e di sviluppo egualitario, dando vita a una rete del Terzo settore tra i paesi della macroarea come proporremo nel mio intervento. Napoli e il Mezzogiorno, baricentro geografico della macroarea, possono rivestire un ruolo primario. L’evento di Napoli vuole essere uno dei “fari” del Mezzogiorno nel Mediterraneo”.

Michele Valensise: Presidente Istituto Affari Internazionali

Umberto Masucci: Presidente di The International Propeller Clubs

 

Intervento di Nicola Squitieri, Presidente dell’Associazione Internazionale “Guido Dorso”

A nome dell’Associazione Dorso mi sia consentito di rivolgere un saluto e un ringraziamento a tutti gli intervenuti e in particolare agli esponenti delle istituzioni nazionali ed estere e del mondo accademico e culturale, agli amici della giuria, del comitato scientifico ed ai premi Dorso delle precedenti edizioni  che condividono con noi questo rinnovato percorso di impegno culturale e civile.

Il 2025 è un anno di compleanni importanti, non solo Napoli festeggia i suoi 2500 anni, ma anche il saggio-icona di Guido Dorso “la Rivoluzione meridionale” compie 100 anni dalla pubblicazione. L’Associazione Dorso ha dedicato a quest’ultimo anniversario un programma speciale di eventi dal titolo “Sulle orme di Dorso” che celebra il pensiero del meridionalista irpino ancora attuale. Napoli – con i suoi 2500 anni di storia – da sempre un grande “emporio del Mediterraneo” e sempre più protagonista negli ultimi eventi a livello internazionale – ha dimostrato di potersi candidare a buon diritto quale una delle grandi capitali del Mediterraneo. La città può infatti oggi ben rappresentare un determinante punto di incontro, di dialogo e di confronto per una nuova dimensione euromediterranea e africana basata sulla cooperazione e sulla pace. Il progetto dell’Università “Federico II” di creare una Accademy mediterranea, la cattedra Unesco del Mediterraneo dell’Università Parthenope, i dialoghi mediterranei organizzati da ISPI che si terranno a Napoli, insieme al Premio Mediterraneo del Dorso, costituiscono assi portanti per far divenire Napoli e il Mezzogiorno uno degli hub strategici fondamentali. In questa direzione la cultura ha un suo ruolo fondamentale perché essa è capace di gettare ponti persino tra i Paesi in lotta tra loro costituendo un vero e proprio veicolo di pace in un momento di contrapposizioni e conflitti sempre più drammatici. Ed è in questo scenario che Napoli si candida a sede permanente dell’Unesco delle politiche culturali. Il nostro cinquantennale impegno culturale e civile – attraverso questa significativa occasione di confronto che abbiamo desiderato realizzare anche quest’anno, a Napoli, quale prologo prestigioso della 46° edizione del Premio Dorso – in programma al Senato della Repubblica il prossimo 9 ottobre – è diretto ad offrire nuove opportunità di dialogo e di fare sempre più rete tra i soggetti istituzionali e le stesse istituzioni culturali, cosi come Giorgio Napolitano, premio Dorso, in un memorabile incontro, ci esortò a realizzare. In questo impegnativo progetto ancora una volta abbiamo registrato la piena condivisione da parte del Comune di Napoli, nella persona del suo sindaco, Gaetano Manfredi e dell’Università “Federico II” nella persona del suo rettore, Matteo Lorito, ai quali va rinnovato il nostro più sincero e vivo ringraziamento. Un ringraziamento desidero anche rivolgere all’amico direttore del Mattino, Roberto Napoletano, già Premio Dorso nel 1999, che coordina il nostro incontro, con un rinnovato apprezzamento per il suo impegno in difesa e valorizzazione delle grandi potenzialità del nostro Mezzogiorno, nel più ampio contesto euromediterraneo. Un ringraziamento anche al prof. Salvatore Capasso che terrà una relazione sulle prospettive dell’area euro-mediterranea.   Anche quest’anno la giuria del Premio Dorso ha indicato per l’assegnazione del riconoscimento due prestigiose istituzioni: l’Istituto Affari Internazionali e l’International Propeller Clubs. L’Istituto Affari Internazionali, rappresentato dal Presidente, ambasciatore Michele Valensise, da sempre analizza il contesto economico, sociale politico dell’area mediterranea di interesse strategico per l’Italia, aprendo anche alle nuove generazioni le opportunità offerte dallo studio delle relazioni internazionali. L’International Propeller Clubs, rappresentata dal Presidente Umberto Masucci, nella sua impegnativa azione associativa promuove la piattaforma logistica del Paese e del Mezzogiorno nel Mediterraneo e nel resto del mondo favorendo lo scambio di conoscenze tra imprese e istituzioni di altre nazioni che si affacciano sul Mediterraneo anche attraverso specifiche missioni di sviluppo. L’Associazione Dorso, con il Manifesto del Terzo Settore, prosegue nella sua azione tenace e lungimirante di costruzione di una rete associativa euromediterranea, auspicando che con il condiviso supporto delle Istituzioni si possa creare, a Napoli, una Casa del Mediterraneo del Terzo Settore, spazio aperto di scambi culturali e sociali, recuperando, anche attraverso questo percorso, la centralità nello scenario euro-mediterraneo del nostro Mezzogiorno.

 

Intervento di Francesco Saverio Coppola Segretario generale
“Per un Terzo settore Mediterraneo”

Da anni ribadiamo la necessità di unirsi per superare le individualità e favorire le azioni corali, accrescendo il potenziale di visione e di azione. Nel 2019 abbiamo dato vita ad una alleanza degli Istituti meridionalisti, A.I.M. Oggi con lo sguardo rivolto alle sponde del Mediterraneo e ai paesi limitrofi abbiamo ampliato questa nostra visione. Il percorso è arduo, ma il nostro cammino intrapreso cinquanta anni fa ci incoraggia. I nostri principi sono codificati nella la carta universale dei diritti umani, nella carta di Barcellona, ma anche in altre carte nel frattempo maturate come la carta araba dei diritti umani.

Il Mediterraneo è un unicum a livello della nostra Terra, in termini di biodiversità storica, etnica, culturale. Nei secoli il DNA dei popoli si è ricombinato e mescolato creando grandi civiltà e sviluppando la conoscenza tramite l’evoluzione dei linguaggi e della scrittura. Il rimescolamento e il linkage biologico e culturale ne ha fatto un ambiente adatto a sviluppare civiltà evolute che si perdono nella notte dei tempi. Un mare che ha sempre unito e mai diviso. Dice Braudel che mediterraneo è laddove germoglia la triade grano, vino e olio. Proprio l’olivo diventa simbolo di questo manifesto non solo come simbolo della mediterraneità, ma come simbolo di pace e resilienza. In questi anni abbiamo più esaltato le diversità che le comunanze, ne sono testimonianza i processi migratori e l’irrazionalità e anche la disumanità della loro gestione. Che fare. Per inizio 2026 prevediamo un Forum per vedere l’avanzamento di questo progetto di socialità e rete diffusa. Favoriremo in particolare la gestione dei processi migratori creando un ponte con le associazioni dei territori di provenienza dei migranti per favorire una filiera formativa multiculturale e multietnica, nel rispetto delle regole che ogni Paese si è dato e nel rispetto della dignità umana. Le reti sociali favoriranno le reti di imprese che dovranno ispirarsi agli stessi principi etici, riequilibrando i vari nodi delle catene del valore. Questo può essere realizzato, al di là delle derive politiche e di oligarchie di mercato, solo se riusciamo a creare delle reti di socialità fra i vari paesi. Il Piano Mattei pur se ambizioso trascura completamente gli aspetti culturali e sociali. Sempre più spesso il Mediterraneo lo abbiamo in casa con le diverse Comunità di immigrati che si stanno creando e crescendo.

Mettere in rete associazioni del nostro territorio con associazioni ed enti di altri Paesi è un obiettivo che l’Associazione Guido Dorso promuove. Fino ad oggi è prevalsa una visione utilitaristica, anche da parte dell’Europa, legata a finanziamenti di progetti, che hanno trovato la loro rapida obsolescenza, mentre si è investito poco nei fattori fondamentali di coesione e solidarietà. Invece noi proponiamo un percorso diverso basato sulla valorizzazione della cultura e dell’identità, non intesa come diversità ma come bagaglio e sapienza personale. Alla parola vicinato, presente anche in tanti documenti europei, vogliamo sostituire la parola prossimità. Abbiamo avviato contatti con molte realtà associative nel Sud Italia e in alcuni paesi dell’area mediterranea. Esistono molte realtà sparse e meritevoli che hanno realizzato delle best practices, occorre tuttavia lavorare su fattori di scala se vogliamo governare la complessità dei processi sociali e umanitari. L’obiettivo non è solo ispessire il tessuto amicale fra le diverse genti, ma anche favorire una formazione mediterranea sollecitando le Università e altri Enti di formazione italiane e di altri Paesi a creare dei percorsi formativi sulla mediterraneità (cibo, musica, letteratura, storia ecc). Grandi sfide ci attendono in un mondo soggetto a grandi trasformazioni geopolitiche e geofisiche, occorre un nuovo approccio sociale. In questo obiettivo di creare un hub di reti, il Mezzogiorno e Napoli possono essere degli apripista per collegarsi con le altre realtà mediterranee. Dovunque attecchiranno questi filari di viti sociali, verrà creata una “Casa del mediterraneo”, luogo simbolico, ma anche fisico di rappresentanza di interessi comuni. Una prima casa pensiamo di costituirla a Napoli e speriamo di avere con noi il Comune di Napoli e l’Università e altre Istituzioni.

Il video integrale della premiazione

RASSEGNA STAMPA