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Intervento del Presidente dell’Associazione Dorso, Nicola Squitieri – 27°edizione

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Signor Presidente del Senato della Repubblica, Onorevoli Parlamentari, Autorità, Signore e Signori a nome dell’Associazione “Guido Dorso” – che ho l’onore di presiedere – desidero rivolgere un cordiale saluto ed un sincero ringraziamento a tutti i convenuti. La vostra partecipazione sempre così autorevole e gradita a questo annuale appuntamento, è l’unica, ambìta gratificazione al nostro lavoro e conferma la validità degli obiettivi che ci siamo posti quando demmo vita a questa iniziativa, sempre confortati dall’adesione della prof.ssa Elisa Dorso. Un grato saluto agli autorevoli componenti della Commissione giudicatrice del Premio: al prof. Andrea Amatucci, presidente del comitato scientifico; al prof. Rocco Caporale, della St. Jhon’s University di New York; al prof. Fabio Pastella, presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche; al prof Guido Trombetti, Rettore magnifico dell’Università di Napoli “Federico II” e neo presidente della Conferenza dei Rettori delle università italiane; per il loro contributo scientifico e culturale. Il rinnovato patrocinio del Senato della Repubblica alla nostra iniziativa, conferma quel rapporto di consolidata e proficua collaborazione che si è instaurato con l’Associazione Dorso, grazie alla sensibile disponibilità manifestata nel tempo dai Presidenti Mancino e Pera: disponibilità che trova oggi ulteriore conferma nella persona del Presidente Franco Marini. Ad Ella, Signor Presidente, va il nostro grato e deferente saluto, non senza ricordare in questa prestigiosa sede, che ci ospita ancora una volta, il suo lungo e fecondo impegno – da meridionale e da meridionalista – assolto in ruoli di primo piano nel Sindacato, nel Parlamento, nel Governo, per il processo di sviluppo economico e sociale del nostro Mezzogiorno.

Un ringraziamento poi va a quanti hanno fatto pervenire la loro adesione, primo fra tutti, il Presidente della Repubblica. Nel confermare il suo alto patronato alla nostra iniziativa, il Presidente Napolitano, destinatario nel 1998, del premio Dorso, esprime in un messaggio il suo “ più vivo apprezzamento per l’ormai consolidata iniziativa, che certamente contribuisce alla migliore conoscenza dei problemi del Mezzogiorno, il cui sviluppo economico, sociale e civile va visto – nel nuovo contesto di vincoli ed opportunità che vanno delineandosi sul piano europeo e mondiale – come un punto di forza per l’intero Paese”. Anche per questa ventisettesima edizione, il Presidente della Repubblica ha voluto confermare l’assegnazione di un suo personale riconoscimento ad una prestigiosa istituzione del nostro Mezzogiorno. Quest’anno l’Associazione Dorso ha indicato nella Svimez la destinataria della targa del Capo dello Stato. A 60 anni dalla sua costituzione, il contributo dell’Associazione presieduta da Nino Novacco – come ha di recente ricordato lo stesso Presidente Napolitano – resta insostituibile per una fotografia sempre imparziale e corretta, attraverso analisi e dati, dello stato di salute delle regioni meridionali.

I Premi Dorso 2006, secondo quanto previsto dalle finalità della nostra iniziativa, sono stati conferiti a personalità, che, sia in Italia che all’estero, con altissimo valore professionale e umano, operano in vari settori: dalle istituzioni, alla politica, all’economia, alla ricerca, alla cultura e a giovani laureati che hanno approfondito, con i loro studi, le tematiche legate alle problematiche del nostro Sud. Con tali riconoscimenti la Commissione giudicatrice ha quest’anno inteso sottolineare, in particolare, la necessità sempre più impellente per il riscatto del Mezzogiorno, di coniugare insieme termini come legalità, solidarietà e cultura. E ciò nella consapevolezza che, a nostro avviso, si renderà sempre più necessario un grande impegno sinergico e solidale delle istituzioni ai vari livelli, delle forze politiche, del mondo della cultura e della società civile. Non ci stancheremo perciò di ripetere che occorrerà fare squadra, richiamando ciascuno alle rispettive responsabilità, affinché il processo di sviluppo del Mezzogiorno diventi realmente un prioritario impegno nazionale. Nel portare avanti, dall’ormai lontano 1970, questa nostra iniziativa con gli amici dell’associazione Dorso – che collaborano anche alle varie iniziative editoriali, fra cui la rivista “Politica meridionalista” – siamo tutti sempre più convinti che il messaggio politico e morale di Guido Dorso, a sessant’anni dalla sua morte, è ancora oggi di grande attualità, in quanto da più parti si auspica una nuova centralità del Mezzogiorno; un Mezzogiorno visto come risorsa e non come problema del Paese. Riproporre queste ragioni significa rendere onore non soltanto a Guido Dorso ma anche a tutti quei meridionalisti di ieri e di oggi che si sono battuti e si battono per far emergere le grandi capacità professionali, progettuali, lavorative ed umane delle popolazioni meridionali che dovranno rendersi sempre più protagoniste del loro avvenire.

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